Lucia Nardo and her father Salvatore (Sam) presented this Italian version of Lucia’s Stereo Story at the 10th anniversary of the Altona Library Italian Book Club, on Wednesday afternoon 25 November 2015. Like previous performances, the combination of Lucia’s touching family story and Sam’s evocative piano-accordion playing brought many a tear to the audience.

 

Le mie memorie in relazione alla musica di mio padre, ebbe inizio quando avevo circa tre anni. Abitiamo in una casa in affitto durante il periodo del dopoguerra, scarsamente ammobiliata, ma allo stesso tempo dava un senso d’abbondanza.

Papá e seduto sulla sedia suonando la fisarmonica, una Paolo Soprani quasi consumata. L’intarsiatura della grata é di un profondo verde smeraldo. Il suo piede batte con ritmo coordinato, la testa quasi appoggiata sul mantice. Guardo la sua mano destra andare su e giú la tastiera, la mano sinistra preme i bassi. Con un colpetto, tocca i registri, cambiando il suono, mentre apre e chiude il mantice. Per una bambina della mia etá, le dita e le braccia di papá sembrano magiche. La musica inonda la casa facendo sorridere mia madre.

Mio padre ha iniziato a suonare quando aveva circa quindici anni, interotto solo durante la seconda guerra mondiale. All’etá di ottanta nuove anni, suona in case di riposo ed eventi comunitari.

La fisarmonica Soprani che possiede adesso e molto piu raffinatta, tutta diversa dalla prima che era di piccole dimensioni—un regalo fatto da suo padre. La tiene in un angolo dell’armadio, avvolta in una coperta per proteggerla e conservare le memorie imprigionate all’interno.

Mi impaurisce il pensiero quando la fisarmonica di papá rimarrá silenziosa. Perció, nell’anno due milla e sette, l’hó convinto di registrare delle canzoni nello studio di nord Altona.

Papá si siede mentre l’operatore sistema i microfoni.

Papá flessa le dita per riscaldarle. Il dito medio della mano destra e permanente piegato, causato da un incidente industriale negli anni cinquanta. Lui si é abituato a questa restrizione e a parte tutto, le sue dita si muovono con destrezza. Subito le note della canzone ‘Lili Marlen’ riempiono l’aria.

L’operatore si ferma, dicendo, “Lei e abbastanza bravo.”

“Questa é la prima canzone che ho imparato per mia moglie, prima di sposarci.” Papá volta la testa, gli occhi umidi.

La vecchia canzone tedesca, sembra una strana romantica scelta per uno che e stato ferito tre volte durante le operazioni belliche anti nazimo.

“Quando stava male, suonavo ogni giorno. Un giorno, dopo la sua chemoterapia, ho smesso per non disturbarla.”

Mi ha chiesto, “Perche hai smesso?”

“Cosi adesso suono di piu,” aggiungendo in u soffio, “ogni giorno d’avanti alla sua fotografia.”

Un nodo emozionante mi stringe la gola.

L’operatore rompe il silenzio, “Leggi la musica?”

“No,” risponde papá toccando il lobo con le dita. “Suono ad orecchio.”

Spendo il tempo seduta, guardando mio padre nella cabina di registrazione, riflettendo l’importanza di questa musica e alla nostra indentitá famigliare. É stata per mé, la colonna sonora tutta la mia vita, legando assieme il passato, presente e futuro. Quando papá suonando registra la canzone ‘Lili Marlen’, si sfozza di superare l’emozione, ed io soffro per lui.

Dopo un paio d’ore, ha un semplice disco compatto con ventisei brevi canzoni, rigirandolo tra le mani come un oggetto meraviglioso. “Manderó le copie alle mie sorelle in Italia, ma credo che posso fare meglio. Magari torniamo un altro giorno. Va bene?”

“Come vuoi tu, papá.”

Sono passati tredici, anni da quando mamma non ce piú. Nel vuoto lasciato della sua morte, papá adesso vive accanto alla mia casa. Continua a suonare la sua amata fisarmonica ogni giorno. E convinto che migliora.

Attraverso le finestre aperte la dolce musica riempie la mia casa, risvegliando in me le memorie.

Ritorno ad essere la bambina di tre anni.

Mia madre sorride.

© Lucia Nardo

The English version of this story, featuring a YouTube recording from the 2016 Williamstown Literary Festival.

Photo courtesy of Williamstown Literary Festival.

Photo courtesy of Williamstown Literary Festival.


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Dr Lucia Nardo (PhD) is a Melbourne-based writer of fiction and non-fiction. The author of the crime comedy novel Messy Business, Lucia has been an integral part of Stereo Stories - its website and especially its concerts - since the origin days of 2014.